Immagino che a ciascuno di voi sia capitato di trovarsi di fronte a una persona…
Assertività. L’arte di condurre l’altro a sé
L’uomo che teme di soffrire sta già soffrendo per quel che teme (Michel de Montaigne)
Nella quotidianità ci sono infinite situazioni che possono generare ansia:
- Chiedere un aumento di stipendio
- Chiedere indietro i soldi prestati a un amico
- Lamentarsi della mancanza di puntualità
- Fare una critica o riceverla
- Lamentarsi di un cattivo servizio
- Non essere d’accordo con il capo
- …
Ognuno può stilare un suo elenco di casi difficili da gestire.
Affermare se stessi e far sì che i propri diritti vengano espressi per essere accolti sono esercizi faticosi che spesso generano quell’ansia sociale che limita le nostre richieste.
Davanti a tali situazioni ci sono normalmente due posizioni di base:
Passività – “meglio non far niente, non dire niente… non importa…”
Aggressività – “adesso ti faccio vedere io!!”
Esiste una terza via?
L’assertività è un comportamento, non un carattere
Dal latino ad sedere, asserire: l’assertività è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni, i propri bisogni e le proprie opinioni senza negare quelli altrui (wikipedia).
Per comprendere in cosa consiste il comportamento assertivo dobbiamo prima diventare consapevoli di cosa NON è e di quante volte reagiamo alle situazioni in maniera inadeguata.
Possiamo definire passivo il comportamento di chi porta la propria attenzione all’esterno, verso gli altri, senza tenere conto dei propri bisogni.
Agiamo un comportamento passivo ogni volta che facciamo nostri gli obiettivi di qualcun altro, inibiamo le nostre emozioni per paura di non venire accolti o per timore che le nostre richieste non siano importanti. È come se partissimo dal presupposto che “Tu sei più importante di me”.
Il comportamento passivo genera in noi ansia e senso di frustrazione, abbiamo difficoltà nel fare richieste, nell’esprimere le nostre opinioni specie se in contrasto con quelle dell’interlocutore. Piuttosto che aprire il conflitto preferiamo evitarlo, accettando anche ciò che vorremmo rifiutare.
Il comportamento passivo genera un danno alla propria dignità interiore e si riflette in maniera negativa sulla nostra autostima.
La reazione opposta è data dal comportamento aggressivo. In questo caso si porta l’attenzione verso se stessi, si adotta un atteggiamento autoreferenziale che spinge a vedere solo i propri bisogni e a cercare di soddisfarli senza tenere minimamente conto dell’altro.
Agiamo un comportamento aggressivo ogni volta che vediamo solo i nostri obiettivi e cerchiamo il modo di raggiungerli anche a discapito degli altri. Il presupposto da cui partiamo è “Io sono più importante di te”. La nostra comunicazione diventa aperta e diretta a prescindere dal contesto e da chi abbiamo di fronte, quindi non osserviamo il feedback che ci arriva dall’interlocutore, risultiamo impositivi, scivoliamo in un esercizio di potere dove finiamo per manipolare la situazione e gli altri pur di vincere.
Per uscire da questa polarità abbiamo una terza forza che ciascuno di noi può imparare ad attivare in ogni situazione in cui anziché “io O tu” si porta l’attenzione sulla relazione, cioè “io E tu”.
L’assertività è la capacità di affermare se stessi tenendo conto dell’altro.
Agiamo un comportamento assertivo ogni volta che troviamo il modo di esprime i nostri bisogni e le nostre opinioni dando valore a quelli dell’altro in una dinamica di reciprocità in cui si attivano soluzioni nuove che nascono dal confronto.
Le proprie emozioni vengono espresse con semplicità senza travolgere l’interlocutore, non c’è ansia né rancore, si pratica l’ascolto e si agisce uno stile comunicativo chiaro ed empatico, idoneo al contesto e che quindi possa venire accolto dall’altro. Si apre il dialogo secondo la circolarità che è propria di ogni scambio comunicativo efficace nel quale vengono compresi i reciproci punti di vista.
Il comportamento assertivo rappresenta una fondamentale competenza sociale indispensabile nelle organizzazioni: comunicare in modo adeguato al contesto e alle relazioni, esprimendo se stessi nel rispetto degli altri.
L’assertività nelle relazioni
Il segreto per instaurare relazioni di successo in ambito lavorativo sta nel seguire alcune semplici regole:
- esprimiti e comunica con un uso attivo ed empatico delle parole: quando non dici nulla nessuno può sapere se hai un problema o se puoi far emergere opportunità non manifeste
- pensa prima di esprimerti: aspetta il momento giusto per parlare da un punto di equilibrio interiore che lascia lucidità alla mente e calma nel cuore
- salvaguarda la relazione: non attaccare mai le persone ma i problemi, approcciandoti per risolvere in modo soddisfacente per tutti
- mettiti nei panni dell’altro per comprendere il suo punto di vista e trovare così il modo per far accogliere il tuo
Questo approccio va allenato con pazienza e voglia di cambiare, per scoprire che i nostri timori e paure di dire ciò che pensiamo sono solo frutto dei nostri pensieri, della nostra costruzione mentale di una realtà che nella maggior parte dei casi nemmeno esiste. – Vi è mai capitato di decidervi a esprimere un determinato bisogno e scoprire che era anche il bisogno dell’altro che a sua volta non osava chiedervi?
Vantaggi dell’assertività
I benefici del comportamento assertivo sono sperimentabili in prima persona e osservabili sull’interlocutore o nel team di lavoro.
#1 Aumento dell’autostima. Una sensazione di benessere in termini di calma e centratura danno il segnale che stiamo guidando il dialogo in maniera efficace, con relativa espansione della misura con cui accettiamo e approviamo noi stessi
#2 Allargamento della fiducia reciproca. La comunicazione va nella direzione del confronto e dell’accoglienza dell’altro e non sullo scontro di posizioni opposte
#3 Costruzione di empatia. Quando la comunicazione è chiara ci si comprende più facilmente, si evitano perdite di tempo e inutili tensioni, si instaura un clima collaborativo dove la diversità di opinioni aiuta a generare soluzioni nuove.
Alcuni accorgimenti per allenare l’assertività nelle relazioni attraverso un approccio inclusivo di sé e dell’altro:
- chiama per nome il tuo interlocutore
- sorridi mentre comunichi e sostieni il suo sguardo
- non farti condizionare dalle prime impressioni
- rispetta il punto di vista dell’altro ed esprimi con sicurezza il tuo
- offri soluzioni, non ordini o disposizioni
- non dare mai torto all’altro e rispettane le opinioni
- sottolinea ciò che c’è di positivo nel comportamento dell’altro in modo da orientarlo verso l’assertività
- celebra i risultati
A livello verbale è molto utile allenare il linguaggio inclusivo: ogni volta che devi esprimere il tuo parere dopo aver ascoltato quello di un altro sostituisci il però/ma/invece con un e
“ho compreso/molto interessante/mi piace quello che dici E io penso che..”
Per comunicare in maniera assertiva bisogna imparare ad essere sinceri verso se stessi e verso gli altri (il termine latino veritas traduce il greco alètheia che indica qualcosa che non è più nascosto. Verità assume quindi il significato di rivelazione, svelamento).